IN PUNTA DI MATITA & DI PENNELLO

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Monica Sori

Scrivere o dipingere? Sono “nata” giornalista e non posso fare a meno di comunicare anche con la parola.
In questo blog voglio portarvi nel mio mondo, fatto di arte, racconto ed esplorazione.

I miei paesaggi

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Qualche giorno fa, insieme a un gruppo di amici pittori e amanti dell’arte, ho fatto una passeggiata nei dintorni di Milano, fino a Pasturago. Ero alla ricerca di nuove ispirazioni. Di paesaggi brumosi, dove il cielo entra nella terra. Insomma, i miei paesaggi…


In “gita” alla ricerca d’ispirazione

Siamo partiti da una Milano un po’ nebbiosa, in una di quelle giornate che fanno presagire il classico autunno padano. In realtà, stranamente, uscendo dalla città la nebbia è diventata più rarefatta fino a far apparire a tratti un sole pallido, poi via via più caldo e intenso. Una buona luce per le mie foto-ispirazione per i quadri. Marroni bruciati, verdi scuri, grigi freddi, che tendono al blu, e gialli ocra, ma anche varie sfumature del tortora e gradazioni di “ottanio”: sono questi i colori che ho portato a casa da una camminata alla scoperta delle ultime risaie non ancora spigolate. Tra sentieri, laghetti, alberi che già viravano a un “foliage” d’autunno, l’esplorazione in questa particolare natura mi ha subito fatto venire voglia di dipingere.

Risaia

Mistero e spiritualità

Nell’ultimo anno, la tecnica a me più congeniale è stata quella del collage, anche se integrato da altre tecniche, soprattutto dalla pittura acrilica. Come al solito, per me collage fa rima con riciclo: tanta carta delle buste della spesa, un pezzo di tessuto di un sacchetto di riso (cosa meglio per rappresentare le risaie!), cartine del tè precedentemente colorate, materiale da imballaggio che conservo sempre… Così sono nati “Risotto alla milanese” e “Impressioni d’autunno” (che si possono vedere anche sul mio profilo Instagram: monicasori_), due miei classici paesaggi, che spero trasmettano anche mistero e spiritualità. Almeno è questo il mio intento.

“Volete sapere che cosa ha ispirato questo titolo curioso? Oltre al colore ocra, predominante in tutto il quadro, la “costruzione” che si intravede in alto è data da un frammento di tessuto di un sacchetto di riso su cui è stampata la ricetta del famoso piatto meneghino”.
“Risotto alla milanese”, collage e acrilici su carta da incisione, 70 x 100 cm, 2021.

“Impressioni d’autunno”, collage, inchiostri e acrilici su carta da incisione, 41 x 41 cm, 2021.

I luoghi della mia memoria

Mi sono chiesta da dove derivasse la mia attrazione verso i campi della periferia milanese. Mi sono chiesta cosa mi attraesse di luoghi dove altri passano oltre con la macchina o vedono solo colori cupi e una vaga tristezza… È stata la mia maestra, Anna Bocchi, a darmi i giusti spunti di riflessione. In effetti, la mia infanzia, soprattutto i momenti più belli, quelli di vacanza, si svolgevano tra le campagne intorno alla città, dove vivevano i miei nonni. È strano ma… sì, tutto torna! Anche quando non te l’aspetti! Nei miei quadri, nei miei paesaggi entrano i colori che mi hanno accompagnato quando ero bambina. I segni non sono nitidi, perché non lo sono neppure i luoghi della memoria. Inoltre, qui la luce non è mai arrogante, non definisce i contorni con forti contrasti. È tutto più misterioso e confuso e permette con più facilità di far volare la fantasia, non solo dell’artista, anche dell’osservatore.

Dentro me stessa

Devo dire grazie alla pandemia se ho voltato lo sguardo verso gli orizzonti più vicini. Non potendo andare lontano ho viaggiato dentro di me oppure mi sono guardata attorno, fino a dove potevo affacciandomi alla finestra. Così ho scoperto quanto mi piacciono le albe milanesi, i campi coltivati ai limiti della città, persino i tralicci della luce che con le loro architetture lineari e simboliche entrano nei miei quadri più recenti, a fare da unione tra la natura e la vita degli uomini (vedere all’interno del mio portfolio). Un’unione di cui molto si discute. È possibile senza danni? Io spero ancora di sì.