
Chi è MONICA SORI
Monica Sori vive a Milano, sua città natale. Ha lavorato come giornalista, anche in qualità di direttore, per le più importanti testate italiane di benessere, salute, scienza, cucina. I temi scientifici e ambientali sono sempre stati al centro della sua carriera in ambito editoriale. Dal 2001 inizia a disegnare e dipingere per passione, ma è nel 2020 che decide di fare dell’arte la sua nuova professione e la sua scelta di vita.
La prima volta che ho pensato che mi sarebbe piaciuto disegnare e dipingere avevo 7 anni. Ho partecipato a un concorso interscolastico e, poco convinta delle mie capacità, non mi sono presentata alla proclamazione del vincitore… ma ho vinto! Da allora in poi i colori hanno accompagnato la mia vita.



“Da un mio zio paterno ho preso la passione per i viaggi e la pittura. Lui era riuscito a farne la sua vita, io ci sto provando…”
Premi
e riconoscimenti
Una sua opera “Basta un pallone per…” è compreso nel libro “Immagini di sport – Dalle origini al XIX secolo” di Tiziana Pikler, per il quale ha vinto anche una menzione speciale al concorso di pittura: “Il linguaggio universale dello sport”.

Dicono di lei
SINTESI E SPERIMENTAZIONE
Monica è una donna dotata di grande sensibilità e intuizione. Ma ha anche forte dentro di sé il potere dell’intenzione, ed è così intensa la sua urgenza espressiva che la porta ad andare sempre avanti e a creare una personale fusione tra espressione e astrattismo.
Ricordo quando è arrivata nel mio laboratorio nel 2007, si è presentata come persona riservata, con già alle spalle una discreta esperienza pittorica, ma ampia è stata la sua disponibilità a mettersi in gioco creativamente e notevole è stata la sua capacità di ascolto e di relazione, tanto da divenire negli anni un punto di riferimento importante anche per altri allievi del laboratorio.
Curiosità e desiderio di conoscenza l’hanno portata poi negli anni ad avere sempre più un rapporto diretto e concreto con il processo del “vedere” e a vivere i materiali artistici, sperimentando svariate tecniche miste. Durante questi anni ha dato spazio ancor di più al suo potenziale creativo ed espressivo integrando la realtà esterna con il suo mondo interno e il suo sentire.
Monica è autentica, sintetica ed essenziale nel suo dipingere, come nella vita. Non si irrigidisce in dettagli descrittivi inutili e non perde di vista la vitalità dell’insieme del suo lavoro.
Spero che il laboratorio Sincrasi sia stato per lei fonte di motivazione a sperimentare senza paura e senza giudizio, come un “Fronte per la liberazione dell’Arte” che sempre più va verso la cultura della Bellezza e della Libertà.
Le auguro che la sua avventura creativa continui a donarle gioie (e dolori!) oltre a essere una giornalista che sa scrivere, oltre ad essere, o fare, il mestiere d’artista, che sente l’urgenza di dipingere.