IN PUNTA DI MATITA & DI PENNELLO

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Monica Sori

Scrivere o dipingere? Sono “nata” giornalista e non posso fare a meno di comunicare anche con la parola.
In questo blog voglio portarvi nel mio mondo, fatto di arte, racconto ed esplorazione.

Conchiglie, mon amour

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Tutto è cominciato con un viaggio ad Antigua, più di dieci anni fa. Un amore a prima vista tra me e le conchiglie. La perfezione della loro spirale interna, che solo quando rotte può emergere in tutta la sua bellezza, ha influenzato la mia arte per un lungo periodo. Inchiostri, solventi e collage le tecniche che mi hanno aiutato in questa ricerca sul mondo marino.


Il fascino della decadenza

Sulle spiagge di Antigua (si dice siano ben 365) le conchiglie sono ovunque e, pur essendo stata in altre isole caraibiche, non ne avevo mai trovate tante e così grosse. Si tratta perlopiù di esemplari a spirale che, quando giungono a riva, non sono più “abitate” e sono in gran parte rotte, cariche però del fascino degli edifici decadenti, con una storia che si può solo ricreare con la fantasia. In balia di quali correnti marine avranno viaggiato sino a me? Quali animali degli abissi avranno incontrato?

La forma della perfezione

Magari non tutti lo sanno, ma la spirale interna delle conchiglie corrisponde, in quanto a perfezione, a quella della sezione aurea che si ritrova in tanti elementi naturali: dai broccoli agli stami di alcuni fiori, dai cicloni alle galassie, fino alle proporzioni dell’essere umano (per intenderci, quelle rappresentate da L’uomo vitruviano di Leonardo). Come non restare colpiti da quest’universo di matematica perfezione! Il problema è che io con le forme troppo perfette non ho mai avuto molta confidenza… Dovevo trovare una soluzione.

Spirali (particolare), inchiostri e acrilici su tela di lino grezza.

I colori, liquidi come il mare

Durante il soggiorno sull’isola delle Piccole Antille mi sono limitata a qualche schizzo e tante foto. Solo quando sono tornata in Italia ho, per così dire, approfondito l’argomento. Sono partita dagli inchiostri colorati e mi sono abbandonata al caso. Ma se la forma delle conchiglie è l’emblema della perfezione, chi sono io per scombinarla? Ho immaginato, allora, di guardare questi labirinti aurei nel loro elemento naturale: l’acqua. Così ho lasciato che proprio l’acqua prendesse possesso dei miei pensieri e dei miei segni: perfezione + casualità = emozione.

La mia prima personale

Le conchiglie hanno rappresentato il mio primo vero e proprio progetto artistico. Ho lavorato per circa un anno su queste forme per poi mostrare i risultati nella mia prima personale: Dopo la marea, frammenti di oceano a Milano. Dai formati più piccoli alle tele più ampie spero di essere riuscita a catturare anche solo una piccola parte della bellezza di questi monumenti del mare: orizzonti sconfinati racchiusi in un piccolo spazio. Ma se quando si accosta una conchiglia all’orecchio si può sentire il rumore delle onde, basta guardarne una per immaginare l’altrove e liberarsi dalla gabbia della quotidianità. 

Dopo la marea, inchiostri, solventi e collage su carta.